“Non comprendo e non posso accettare le valutazioni contenute nel comunicato con il quale la UIL FPL di Terni ha messo alla berlina il giornalista dell’Ufficio Stampa della Provincia di Terni, perché viene offeso un professionista stimato, che da anni svolge il proprio lavoro con competenza, correttezza e apprezzamento da parte dei colleghi; perché si manca di rispetto a una categoria, quella giornalistica, che è un presidio di democrazia e che nella difficile fase di emergenza che stiamo vivendo ha dato ancora una volta prova di spirito di servizio e professionalità nell’assolvimento del proprio dovere di informare; perché rappresenta l’attacco di un sindacalista a un altro sindacalista, ancor più deplorevole se inconsapevole, perché il collega è consigliere dell’Associazione Stampa Umbra”. E’ quanto scrive il presidente dell’Associazione Stampa Umbra, Marco Baruffi, al Segretario Generale UILl Umbria, Claudio Bendini, in relazione al comunicato della UIL FPL di Terni sull’assegnazione delle posizioni organizzative nella Provincia di Terni.
Secondo il presidente di Asu il comunicato “ persegue tutto meno che la credibilità e la forza del sindacato, agli occhi dei lavoratori e dell’opinione pubblica” e “non è certamente ammissibile che venga percorsa pubblicamente la via della delegittimazione professionale dell’addetto stampa dell’ente provinciale, prendendosi la libertà, sinceramente inappropriata per evidente incompetenza in materia, di giudicare capacità ed esperienze del giornalista e di definire l’attribuzione della posizione organizzativa una ‘improvvisa rivalutazione del suo ruolo” in quanto la posizione del collega “soddisfa ampiamente i requisiti per l’attribuzione della posizione organizzativa previsti dal CCNL relativo al personale del comparto delle Funzioni Locali, svolgendo quotidianamente attività di alta professionalità e responsabilità, richiedenti elevata competenza specialistica”. Per Baruffi “l’attribuzione della posizione organizzativa giunge semmai in modo tardivo e stona davvero che un sindacalista giunga a considerare che il riconoscimento di questo istituto contrattuale comporti ‘uno stipendio pagato anche a scapito degli altri lavoratori della Provincia’.
Appare infine un azzardo, incomprensibile e surreale – prosegue il presidente di Asu -, stabilire una relazione tra quanto deciso nell’ente per il collega e la situazione di crisi del settore dell’informazione, che non vorremmo rispecchiasse – sottolinea – l’ambizione dell’estensore del comunicato di allagare la sfera di intervento della propria organizzazione a un ambito professionale nel quale esiste un sindacato unico, la Federazione Nazionale Stampa Italiana (di cui l’Associazione Stampa Umbra è l’articolazione territoriale), che è firmataria dei contratti collettivi di lavoro giornalistico e ha la titolarità, riconosciuta anche per legge, della rappresentanza della professione, sia nel pubblico che nel privato. Nelle vertenze nelle quali finora ci siamo trovati fianco a fianco con rappresentanti dei sindacati confederali di categoria, inclusa la Uil – evidenzia Baruffi -, c’è sempre stata sintonia, rispetto, comune ricerca delle soluzioni e condivisione nel difendere l’integrità del fronte sindacale nei confronti della controparte datoriale. Siamo convinti che restando tutti dalla stessa parte possiamo continuare a trovare ulteriori occasioni di convergenza nella rappresentanza e nella salvaguardia della condizione dei lavoratori, senza alcuna discriminazione professionale e senza alcuna distinzione nell’appartenenza sindacale. Ho l’aspettativa – conclude Baruffi – che quanto accaduto possa essere definitivamente chiarito e superato, nella convinzione che il futuro ci possa offrire occasioni di condivisione dello stesso impegno ideale e concreto a supporto dei lavoratori e mai più incomprensioni o contrapposizioni”.