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Costante: «Il nostro contratto di lavoro ha bisogno di essere rinnovato, gli editori accettino il confronto»

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A Bari per l’assemblea dell’Assostampa regionale, la segretaria generale Fnsi ha ribadito le priorità del sindacato dei giornalisti: da nuove norme per governare l’intelligenza artificiale ai prepensionamenti, dal contrasto al precariato alla perdita di potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti al tema del salario minimo.

«Il nostro contratto ha bisogno di essere rinnovato. Sia perché dobbiamo recuperare l’inflazione, sia perché i giornalisti hanno diritto a recuperare tempi di vita, ma anche perché nel nostro contratto non c’è il futuro: mancano temi come, ad esempio, l’intelligenza artificiale. Abbiamo chiesto agli editori di sedersi al tavolo più e più volte, e più e più volte sono scappati». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, a Bari, a margine dell’assemblea dell’Assostampa Puglia che si è tenuta venerdì 29 settembre 2023.

Pur consapevole delle difficoltà di rinnovare un contratto nazionale di lavoro in un momento di contrazione economica come questo, Costante ha insistito sulla necessità del confronto: «Dobbiamo chiedere un tavolo per dare delle regole all’intelligenza artificiale che potrebbe in futuro farci perdere molti posti di lavoro».

Cuore delle rivendicazioni il contrasto al precariato e la tenuta dei livelli occupazionali. «Gli editori continuano a scappare dal tavolo contrattuale, la loro intenzione è far uscire attraverso i prepensionamenti i colleghi che guadagnano bene e hanno più garanzie e sostituirli con i rider dell’informazione», ha rilevato la segretaria Fnsi.

«I prepensionamenti – ha aggiunto – sono stati finanziati con 20 milioni. Appena è stato approvato il finanziamento, nell’assestamento di bilancio le aziende hanno iniziato a presentare piani di crisi. La crisi è vera: dal 2011 al 2016 le aziende hanno perso il 20 per cento di ricavi sull’editoria e adesso siamo al 60 per cento. Passiamo da 4 milioni di copie vendute nel 2013 a meno di un milione di oggi. Non è una finta crisi. Dopo 15 anni di web, però, leggere piani di crisi con su scritto “dobbiamo fare un piano di crisi e prepensionamenti per completare la transizione digitale del giornale” fa sorridere».

Altro tema affrontato dalla numero uno del sindacato dei giornalisti quello del salario minimo. «Non parteciperemo» alla manifestazione del 7 ottobre della Cgil «perché pur condividendo tutti i punti della piattaforma abbiamo il problema della legge sul salario minimo che esclude a priori i giornalisti, i collaboratori, esclude che il salario minimo possa essere applicato alle professioni intellettuali con albo ordinistico, quindi siamo solo noi».

Per Costante si tratta di «una legge scritta male e ancora una volta le forze politiche, tutte, in questo caso quelle del centrosinistra, hanno scelto di ignorare i giornalisti, anzi hanno scelto di cancellarli dalla legge. Non vorrei – ha concluso – che dietro questa cosa ci fosse il pressing degli editori: una specie di patto sulla pelle dei giornalisti per avere visibilità».

Sulla situazione del sistema dell’informazione in regione e della Gazzetta del Mezzogiorno, in particolare, si è soffermato il presidente dell’Assostampa Puglia, Bepi Martellotta. «Messe insieme – ha osservato – tutte le testate della Puglia, che conta 4 milioni e mezzo di abitanti, non arrivano a 20mila copie vendute a fronte di un centinaio di giornalisti occupati: questo sistema non può reggere se non emerge una classe imprenditoriale in grado di investire sul settore e di rilanciare l’intera filiera, a partire dalle edicole».

La segretaria Costante ha infine assicurato che la Fnsi garantirà assistenza e tutela ai colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno, sul cui capo pende la spada di Damocle del 31 dicembre 2023, quando scadrà l’impegno a non licenziare assunto dall’azienda editrice, la Edime, quando rilevò la testata dal tribunale fallimentare.

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