Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha varato la proposta per la definizione dei parametri giudiziali finalizzati alla determinazione dell’equo compenso. Si tratta di parametri di riferimento necessari per la quantificazione del pagamento del lavoro giornalistico in sede di contenzioso giudiziario.
La proposta è stata elaborata dalla Fnsi e portata all’attenzione del Cnog che, dopo alcune modifiche, l’ha fatta propria. I paramenti definiti dal Cnog, approvati nella seduta del 12 dicembre, per divenire operativi devono essere approvati dal ministero della Giustizia.
I parametri per l’equo compenso riguardano, in particolare, i giornalisti lavoratori autonomi, che sempre più spesso si trovano a dover ricorrere in giudizio per il riconoscimento di quanto loro dovuto. I parametri sono proporzionati alla quantità ed alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale del giornalista.
Nelle tabelle proposte dal Cnog si individuano tre tipologie di compenso:
– in ambito nazionale per attività giornalistica presso quotidiani, periodici, agenzie stampa, anche online, emittenza radiotelevisiva, uffici stampa;
– in ambito locale per attività giornalistica in tele-radiodiffusione nonché imprese fornitrici di contenuti informativi, anche in tecnologia digitale e/o satellitare;
– per attività giornalistica presso testate periodiche di informazione a diffusione locale, anche online e attività giornalistica in testata di informazione esclusivamente online operanti in ambito locale, entrambe escluse quelle inserite in network nazionali e non collegate su più aree geografiche.
Altro parametro preso in considerazione è l’anzianità di iscrizione all’Ordine professionale, distinguendo tra iscritti con più di 30 mesi e iscritti con meno di 30 mesi di anzianità.
PER APPROFONDIRE
Il testo integrale della proposta sui parametri giudiziali per la determinazione dell’equo compenso è pubblicato sul sito web del Cnog e allegato di seguito.