Il 9 gennaio 2024 la Corte Suprema israeliana ha respinto la richiesta dell’Associazione della stampa estera di Gerusalemme di consentire a giornalisti e operatori dei media di entrare a Gaza, adducendo «problemi di sicurezza». La Ifj «condanna questa decisione» e ribadisce l’appello alla Corte Suprema e al governo israeliano «affinché permettano alla stampa internazionale di entrare a Gaza per garantire una copertura indipendente del conflitto». Appello che la Fnsi fa proprio e rilancia con forza.
La Foreign Press Association, un’organizzazione senza scopo di lucro che rappresenta i giornalisti che lavorano per le organizzazioni giornalistiche internazionali in Israele e Palestina, aveva presentato istanza alla Corte Suprema israeliana il 19 dicembre chiedendo che fosse consentito ai corrispondenti internazionali di entrare nella Striscia di Gaza.
«Una prima richiesta inviata dall’Associazione all’Idf e all’ufficio stampa del governo israeliano è stata ignorata», rileva la Ifj, che ha chiesto più volte a Israele di permettere ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza per coprire gli eventi sul campo.
«Questo divieto – incalza la Federazione internazionale – non solo impedisce ai giornalisti di fare il loro lavoro, ma priva anche il pubblico del diritto alla libertà di espressione, che include il diritto di ricevere e diffondere informazioni senza interferenze o censura da parte delle autorità».
Come ricorda il segretario generale della Ifj, Anthony Bellager, fin dal 13 ottobre la Federazione internazionale dei giornalisti ha chiesto al governo israeliano «di consentire ai media internazionali di entrare nella Striscia di Gaza. È una questione di interesse pubblico globale che non solo i giornalisti locali, ma anche quelli internazionali, possano testimoniare e documentare la guerra in atto. Prolungare il divieto di ingresso nella Striscia – conclude – significa negare al mondo un quadro fedele degli eventi a Gaza».
(Foto: freestockcenter su Freepik)