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Equo compenso, Costante: «La decisione del Consiglio di Stato punto a favore del sistema informazione»

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I giudici hanno accolto l’appello proposto dall’Agcom e rigettato la richiesta di Meta di sospendere l’efficacia del Regolamento messo a punto dall’Autorità al fine di determinare i diritti da riconoscere a editori e autori per l’utilizzo online di pubblicazioni giornalistiche.

Il Consiglio di Stato «accoglie l’appello cautelare» proposto dall’Agcom contro la sentenza del Tar che aveva avallato la richiesta di Meta di sospendere l’efficacia del Regolamento per la determinazione dell’equo compenso per l’utilizzo online di pubblicazioni di carattere giornalistico che la stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aveva approvato a gennaio 2023. E pertanto, «respinge l’istanza cautelare proposta in primo grado» dalla casa madre di Facebook.

È quanto si legge nell’ordinanza del Consiglio di Stato numero 01135/2024, estensore Giovanni Pascuzzi, presidente Roberto Caponigro, pubblicata lunedì 11 marzo 2024, il cui esito incontra il favore degli editori della Fieg, intervenuta in giudizio al fianco dell’Agcom, e della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«La decisione del Consiglio di Stato di accogliere il ricorso dell’Agcom sull’equo compenso agli editori e agli autori per i contenuti distribuiti dalle piattaforme digitali, respingendo la richiesta di Meta di sospendere l’efficacia del Regolamento previsto dalla legge sul diritto d’autore, segna un punto a favore del sistema dell’informazione in Italia», rileva Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

«Il sindacato dei giornalisti – aggiunge – è convinto che il Regolamento stilato dall’Authority possa e debba essere uno strumento utile a generare valore per l’intera filiera. La sostenibilità del settore passa anche attraverso il riconoscimento dell’equo compenso per i contenuti giornalistici che finiscono per alimentare il business dei cosiddetti Over The Top».

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