domenica, Dicembre 22

‘Israele consenta ai media di entrare a Gaza’, inviato all’ambasciatore Alon Bar l’appello della Fnsi e delle testate italiane

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Nella missiva, recapitata venerdì 9 agosto 2024, la segretaria generale Alessandra Costante ricorda, fra l’altro, che la stessa richiesta era già stata rivolta al premier Netanyahu da oltre 70 fra mezzi di informazione e organizzazioni internazionali.

La Fnsi ha inviato all’ambasciatore israeliano Alon Bar l’appello – sottoscritto dalle direttrici, dai direttori e dalle redazioni delle principali testate italiane – rivolto alle autorità di Tel Aviv affinché sia consentito ai media internazionali di entrare a Gaza, per poter così raccontare il conflitto in atto dal 7 ottobre 2023 e «ristabilire il diritto di cronaca nella Striscia e nelle zone teatro di guerra».

Nella missiva, inviata all’ambasciatore venerdì 9 agosto 2024, la segretaria generale Alessandra Costante ricorda che lo stesso appello era già stato rivolto al premier Benjamin Netanyahu da oltre 70 testate internazionali, «dal momento che, ad oltre 9 mesi dall’inizio del conflitto, Gaza è ancora interdetta ai reporter, tranne poche eccezioni e solo se scortati dall’esercito israeliano».

Secondo i dati della Federazione internazionale dei giornalisti – che ha aderito all’iniziativa – dall’inizio del conflitto sono stati più di 100 i reporter e professionisti dei media uccisi.

«I giornalisti rimasti – rimarca Costante – lavorano in condizioni di estrema difficoltà», un «sostanziale bavaglio al diritto di cronaca» che «ha imposto ai colleghi locali un onere insostenibile nel documentare la guerra che stanno vivendo, con il risultato che le informazioni provenienti da Gaza stanno diventando sempre più difficili da ottenere e con costanti dubbi sulla loro veridicità».

Dopo la lettera del 15 gennaio, la Fnsi, coinvolgendo le testate italiane, torna dunque a chiedere a Israele «di mantenere gli impegni a tutela della libertà di informazione e di rispettare gli obblighi internazionali per la protezione dei giornalisti in quanto civili», nella consapevolezza, conclude la segretaria generale della Fnsi, che «una stampa libera e indipendente è la pietra angolare della democrazia».

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