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Open Arms, il Cdr di Rainews contro il «monologo di Salvini». Botta e risposta tra Lega e Usigrai

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«Ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro del governo», denuncia il Comitato di redazione. Una «sconcertante polemica», secondo i leghisti in Vigilanza, ai quali il sindacato dei giornalisti Rai replica: «Imparino che il giornalismo è fatto di domande e risposte». Il presidente Fnsi, Vittorio di Trapani: «Sconcertante è l’ennesimo attacco a una rappresentanza sindacale».

«Ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro di primo piano del governo. Ancora una volta saltate le regole del buon giornalismo e il lavoro di mediazione di una intera redazione». Il Cdr di Rainews24 reagisce così, domenica 15 settembre 2024, ai «quasi 4 minuti di monologo sul processo Open Arms presi dai social del ministro Salvini» e trasmessi sul canale all news del servizio pubblico. «Chi ha deciso di mandarlo in onda? Cosa dice il direttore Petrecca? Riteniamo doveroso quanto meno offrire lo stesso tempo alla controparte in questa vicenda», incalza il Cdr.

Una presa di posizione che fa scattare la reazione dei parlamentari della Lega in commissione di Vigilanza Rai: Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Tilde Minasi ed Elena Murelli. «Sconcertante polemica del Cdr di RaiNews, indignato perché è stata mandata in onda la reazione di Matteo Salvini alle richieste dei pm di Palermo. In un paese normale – scrivono – questo processo non ci sarebbe mai stato e nessuna redazione avrebbe invocato la censura per un commento così rilevante. Solidarietà ai giornalisti Rai, che cercano di fare il proprio lavoro nonostante l’opposizione di tanti militanti di sinistra con contratto giornalistico».

A questo punto è l’Usigrai a intervenire, in risposta ai commissari. «Solidarietà a chi? Quali sarebbero i giornalisti a cui gli esponenti della Lega si rivolgono per contestare la presa di posizione del Cdr di Rainews24 sul monologo di Salvini messo in onda?», ribattono i rappresentanti sindacali.

«La magistratura – proseguono – chiede sei anni di carcere per un ministro e il servizio pubblico della Rai se la cava mandando in onda quattro minuti di un post dello stesso ministro senza mediazione giornalistica. A questo ha ridotto il canale all news della Rai una direzione appiattita su una parte politica e non in grado di esprimere i valori di autonomia e indipendenza che la redazione ha sempre incarnato. Ai parlamentari della Lega in Commissione di Vigilanza la Rai piace così ma ai giornalisti no. Spendano la loro solidarietà su battaglie più nobili e imparino anche loro che il giornalismo è fatto di domande e risposte e non di dichiarazioni senza contraddittorio».

Replica ai leghisti anche il presidente Fnsi, Vittorio di Trapani. «L’unica cosa sconcertante – rileva – è l’ennesimo attacco a una rappresentanza sindacale, il Cdr di Rainews24, che difende la dignità della Rai Servizio Pubblico. Del resto arriva da un partito, la Lega, che in questi mesi è tra i protagonisti del sequestro della Rai: Cda scaduto da mesi e non rinnovato perché non trovano l’accordo sulle poltrone da spartire. Più che attaccare il sindacato, farebbero bene a spiegare loro doppia morale: in piazza populisti che chiedono l’abolizione del canone, a viale Mazzini lottizzatori che chiedono posti».

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