mercoledì, Marzo 12

Le elezioni all’Ordine fondamentali per costruire un argine contro la crisi della professione

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Un’occasione importante per confermare il positivo rapporto col sindacato. Odg e Assostampa sono due gambe di uno stesso corpo che devono camminare insieme per affrontare bene le sfide che abbiamo davanti.

Siamo alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria. È, di per sé stesso, un appuntamento importante che stavolta però assume un valore ancora più profondo. Tanti sono i candidati, tutti di grande qualità e questo dimostra la voglia dei colleghi di dare un contributo alla nostra professione. Non sembrano, inoltre, emergere contrasti o scelte di campo diverse come in altre realtà, magari più grandi, e questo è un dato che va colto positivamente per confidare in un buon triennio a favore della categoria.

L’importante lavoro svolto dal precedente Consiglio è un buon punto di partenza per lavorare su alcune questioni di carattere generale e regionale che inevitabilmente si intrecciano e stimolano riflessioni e dibattiti. Non ce lo possiamo nascondere, non ce lo dobbiamo nascondere. Questa tornata elettorale, così come quella che tra un po’ interesserà anche il sindacato, si inserisce in un contesto difficile, in uno scenario incerto e in una prospettiva preoccupante, per la professione e per un pezzo della nostra democrazia.

Le leggi bavaglio, lo scivolamento dell’Italia verso il basso nella classifica sulla libertà di stampa, i provvedimenti che cercano di limitare il diritto di cronaca, l’ingerenza sempre più pressante della politica e il mutato spesso, pur se non sempre, “sentire” del cittadino nei confronti della stampa sono tutti elementi che minacciano la nostra professione.

E, se non bastasse questo, vi è da aggiungere il problema del rinnovo contrattuale al cui tavolo la Fnsi ha portato prima di tutto l’aumento dei livelli retributivi e la sfida dell’intelligenza artificiale, temi sui quali cerca il confronto, a tutt’oggi difficile, con gli editori, il precariato dilagante, l’impantanamento perenne dell’equo compenso, i prepensionamenti assurti a modello gestionale, le chiusure di redazioni, le riorganizzazioni galoppanti, le minacce ai giornalisti e le querele bavaglio. C’è di tutto e di più insomma in quest’epoca di incertezze e di prospettive opache.

L’Umbria non sfugge a questo quadro. I recenti dati dell’Osservatorio sull’editoria certificano con i numeri le sensazioni che già si avevano. Imprese che non riescono a fare profitti adeguati, redditi tra i più bassi del centro Italia, dove già le retribuzioni hanno innestato la retromarcia, possibilità di accesso alla professione sensibilmente ridotte.

In uno scenario oggettivamente complicato, diventa, oltre che strategico, assolutamente necessario che la professione rimanga unita e raccolga le forze. Ordine e sindacato devono camminare insieme, devono necessariamente essere le due gambe di un corpo unico perché sono le due uniche ancore a cui aggrappare una professione in piena tempesta, una sorta di tempesta perfetta a cui, dobbiamo essere onesti nel riconoscerlo, anche noi stessi in certe circostanze, soprattutto in passato, abbiamo dato un certo contributo.

Oggi però dobbiamo avere la consapevolezza che senza unità di intenti, senza un forte e convinto spirito di squadra e solidale, senza una stretta collaborazione, la nostra professione rischia l’oblio. Non è più tempo di cullarsi sugli allori, né di bearsi nell’autoreferenzialità, è tempo invece di far sentire una voce unita, a cominciare da queste elezioni che saranno un decisivo banco di prova per il presente e per il futuro.

Il Presidente
Massimiliano Cinque

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