mercoledì, Aprile 16

Riforma Odg, Costante: «Il numero dei pubblicisti all’Ordine è un gioco di potere»

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La segretaria generale della Fnsi dopo l’adozione del testo base in commissione Cultura alla Camera, mercoledì 9 aprile 2025: «L’obiettivo è occupare il Consiglio nazionale e i Consigli regionali con chi non fa questa professione».

«La commissione Cultura della Camera evidentemente non ha chiaro che i problemi dell’informazione in Italia non sono dati dal numero dei pubblicisti al Cnog. Peraltro segnaliamo come l’Ordine dei giornalisti sia l’unico a non essere governato solo da giornalisti, ma anche da insegnanti, avvocati, ferrovieri, ingegneri e altri esponenti di onorevolissime professioni, ovvero pubblicisti che per la legge 69 del 1963 sono giornalisti con un altro lavoro prevalente». Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, in una nota diffusa mercoledì 9 aprile 2025, dopo l’adozione in Commissione del testo base per la riforma dell’Odg.

«I problemi dell’informazione in Italia – prosegue – sono dati da un Ordine pletorico con oltre 100mila iscritti, dei quali meno del 40 per cento svolgono davvero il lavoro del giornalista e hanno una posizione previdenziale aperta. È brutto guardare a casa d’altri, si sa, ma in Francia, ad esempio, è giornalista chi vive di giornalismo. I problemi dell’informazione in Italia sono quelli di un settore sottofinanziato, con colleghi sottopagati, che proprio grazie alla pletoricità dell’Albo costituiscono un esercito di riserva per gli editori. I problemi dell’informazione in Italia sono collegati, ad esempio, alla mancanza di regole per l’intelligenza artificiale e allo strapotere degli Over the top».

Per Costante, «quello di cui si sta occupando oggi la commissione Cultura della Camera è semplicemente un gioco di potere per occupare con chi non fa questa professione l’Ordine dei giornalisti».

Tra le diverse proposte di legge che si limitavano a semplificare il sistema elettorale, la Commissione ha adottato come testo base per la riforma una proposta di Fdi – primo firmatario Andrea Mascaretti – che modifica anche la composizione del Cnog e dei Consigli regionali. La proposta aumenta il numero dei pubblicisti presenti nel Consiglio nazionale e nei Consigli regionali: attualmente il Consiglio nazionale è composto da 40 professionisti e 20 pubblicisti, mentre si passerebbe a 36 professionisti e 26 pubblicisti. Similmente si prevede che i Consigli regionali siano composti da cinque professionisti e quattro pubblicisti (rispetto agli attuali sei + tre).

Inoltre si prevede l’estensione da tre a quattro anni della durata del mandato dei consiglieri degli Ordini regionali e dell’Ordine nazionale nonché dei revisori dei conti, introducendo un tetto al limite dei mandati consecutivi per i membri dei Consigli regionali e nazionale e un limite di due mandati non consecutivi per i revisori, e si semplifica il sistema elettorale, prevedendo un’unica tornata, con la doppia preferenza di genere, rispetto all’attuale sistema a tre turni. Ora il testo base sarà sottoposto agli emendamenti.

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