“Obiettivo innalzare stipendi e aumentare diritti, attenzione a chi propone contratti sbagliati”
“Il 2024 sarà l’anno della grande vertenza con la Fieg per il rinnovo del contratto di lavoro e per il futuro del giornalismo”. Lo ha detto stamattina la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante a Perugia durante il corso sui contratti in essere nella professione organizzato dall’Associazione Stampa Umbra nella sala Falcone e Borsellino della Provincia alla presenza anche del direttore generale della Fnsi Tommaso Daquanno e della vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria Donatella Binaglia.
“Mentre in Francia e Germania le retribuzioni sono aumentate di oltre il 30 per cento – ha osservato la Costante – in Italia sono diminuite dell’1 per cento e questo in un contesto in cui gli editori negli ultimi 30 anni non hanno saputo cogliere la sfida delle nuove tecnologie e dove si rischia che l’introduzione dell’intelligenza artificiale venga usata per svuotare le redazioni nel giro di pochissimi anni”.
Nel suo accorato intervento la segretaria generale ha sottolineato come l’accordo fra editori e giganti del web in Canada abbia portato nelle casse delle imprese editoriali ben 68 milioni di euro mentre in Italia l’incapacità di fare squadra degli editori per avanzare richieste, ha fatto sì che Google e gli altri abbiano continuato e continuino a fare enormi profitti senza restituire nulla.
“Stiamo entrando troppo lentamente con strumenti vecchi nelle nuova epoca moderna, che è già cominciata”, ha sottolineato la Costante. “Abbiamo – ha aggiunto – un contratto scaduto da anni, una legge sulla stampa che è del 1948 e un Ordine dei Giornalisti fermo al 1963, anno della sua istituzione”.
E a proposito di Ordine, la Costante ha sottolineato il fatto che “anche l’Ordine deve rinnovarsi. La suddivisione fra pubblicisti e professionisti è ormai anacronistica. Giornalista deve essere chi fa il giornalista, non è possibile riempire l’elenco degli iscritti con pubblicisti che nella vita fanno tutt’altro”.
Parlando dei contratti in essere la segretaria ha posto l’accento sul diritto e i vantaggi che essi prevedono per i diversi settori, quello delle grandi aziende, quello delle medie e quello delle piccole. “Oggi ci sono alcuni come la Figec che usano un contratto che Fnsi non ha rinnovato perché sbagliato e penalizzante per i giornalisti, come ad esempio il contratto Uspi che impone contribuzioni più alte per i colleghi, retribuzioni basse, scarsi diritti e Casagit interamente a carico del collega.
Questo non viene detto da chi lo propone perché i suoi interlocutori non sono i dipendenti ma gli editori. Come Fnsi, insieme alle Associazioni Stampa regionali, siamo pronti a fare la nostra parte per disegnare il futuro della professione, ma saremo forti e in grado di farlo meglio e con più efficacia in rapporto a quanti ci seguiranno e saranno disposti ad accettare questa sfida”.