La riforma dell’editoria è legge. Con 275 voti a favore, 80 contrari e 32 astenuti, la Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al provvedimento che ora, per diventare pienamente efficace, deve essere completato con i decreti attuativi previsti delle deleghe al governo.
«Con la definitiva approvazione della legge di riforma dell’editoria da parte della Camera dei deputati – è il commento del segretario generale e del presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti – si pongono finalmente le basi per il rilancio dell’intero sistema dell’informazione, che non potrà che ripartire dalla formulazione di nuove regole antitrust e dalla tutela dell’autonomia delle redazioni, più che mai urgenti alla luce dei processi in atto di fusione e di cessione della proprietà delle testate».
I vertici del sindacato dei giornalisti ringraziano i parlamentari, a cominciare dai relatori alla Camera e al Senato, Roberto Rampi e Roberto Cociancich, che in questi mesi hanno ascoltato e fatto proprie le istanze più importanti avanzate dal sindacato dei giornalisti, e le Associazioni regionali di stampa, che con la loro mobilitazione hanno permesso di giungere alla riforma a 35 anni dalla legge sull’editoria, la numero 416 del 1981, e a 53 anni dalla legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti, numero 69 del 1963.
«A questo punto – concludono Lorusso e Giulietti – è necessario che si avvii immediatamente il confronto sui regolamenti, anche per non lasciare alibi a chi vorrebbe tenere congelati i contratti di settore».
La riforma istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione; delega il governo a ridefinire la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici, la composizione e le attribuzioni del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e la disciplina in materia di prepensionamenti dei giornalisti; reca importanti novità in tema di equo compenso nel lavoro giornalistico, ricorso alle agenzie di stampa da parte di regioni, province, città metropolitane e comuni, e innovazione del sistema della vendita dei giornali; interviene in materia di procedura per l’affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale e sul tetto agli stipendi di dipendenti, collaboratori e consulenti RAI.
Sul sito internet della Camera la scheda di sintesi del provvedimento (qui il link diretto).
LE REAZIONI
Editoria, Fieg: «Bene approvazione ddl ora decreti attuativi»
«Un importante traguardo a cui deve seguire il rapido avvio del cantiere delle misure per contrastare la crisi dell’editoria giornalistica del nostro Paese». Lo ha detto il Presidente della Fieg, Maurizio Costa, commentando l’approvazione definitiva da parte della Camera del disegno di legge sull’editoria che contiene alcuni interventi di riforma per il settore che recepiscono il lavoro del Tavolo per l’editoria.
«L’editoria quotidiana e periodica – ha aggiunto – è investita da una pesantissima crisi: negli ultimi 8 anni le imprese del settore hanno visto dimezzato i propri ricavi, con un crollo del fatturato pubblicitario di oltre il 60%. Una legge per il settore era indispensabile e oggi, grazie al lavoro del Governo e del Parlamento, la legge c’è, ma trattandosi di una legge delega, è necessaria la rapidissima emanazione dei decreti attuativi».
«Affinché le misure previste diventino concrete e operative – ha ribadito Costa – è indispensabile che vengano garantite, nella prossima legge di bilancio, le necessarie coperture finanziarie. Si adottino, quindi, senza indugio, le indispensabili misure per dare ossigeno alle imprese e in particolare: l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari incrementali, utile per il rilancio dei consumi e per garantire una ripresa degli investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica; la liberalizzazione della vendita di prodotti editoriali, per superare la critica situazione delle edicole; la copertura finanziaria dei prepensionamenti relativi ai piani di ristrutturazione e di riorganizzazione delle imprese editrici, per garantire il processo di trasformazione ed evoluzione necessario». (Agi – Roma, 4 ottobre 2016)
Editoria: Rampi (Pd), pluralismo tema fondante per democrazia
«Dopo 376 giorni di lavoro parlamentare finalmente è stata approvata la legge sull’editoria e sul pluralismo, che si occupa di tutta la filiera dell’informazione. Grazie a questo testo, non saranno spente tante piccole voci che garantiscono nei territori la possibilità di informarsi e sarà favorita l’apertura di nuove iniziative editoriali, in particolare per i giovani. Inoltre, il provvedimento interviene sulla qualità del lavoro del giornalista e sulla sua tutela professionale. Si tratta di un passaggio storico per il mondo dell’informazione e dell’editoria, che da tempo attendeva una regolamentazione seria per un settore fondamentale per la nostra democrazia». Lo ha dichiarato il deputato Pd Roberto Rampi, relatore del Ddl Editoria. (Ansa – Roma, 4 ottobre 2016)
Editoria: Odg, misure necessarie, ora sostenere giornalisti
Garantire a cittadini diritto di sapere chi controlla i media
«Si tratta di misure necessarie per l’intero settore dell’informazione». È il commento dell’Ordine dei giornalisti dopo l’approvazione definitiva del ddl editoria. «L’auspicio – prosegue la nota – è che, mettendo a punto i decreti delegati, il sottosegretario Luca Lotti trovi il modo per far sì che questi finanziamenti non restino nelle casse degli editori, ma vadano anche ai giornalisti che vivono attualmente in una condizione di grande sfruttamento. Con uno sforzo in più si potrebbe anche garantire ai cittadini il diritto di sapere chi controlla i mezzi di informazione e quali legittimi interessi i singoli editori hanno in altre attività».(Ansa – Roma, 4 ottobre 2016)
Editoria: Ordini regionali, con ok a ddl ora si volta pagina
«Soddisfazione» viene espressa dalla maggioranza dei presidenti regionali dell’Ordine dei giornalisti per l’approvazione in terza lettura alla Camera del ddl sull’editoria che contiene un passaggio «chiave per poter procedere ad una riforma organica dell’Ordine dei giornalisti, attesa da anni».
«Da oggi si volta pagina – si legge in una nota della maggioranza dei presidenti regionali – in quanto il provvedimento introduce nuove norme sulla composizione e le competenze dell’Ordine nazionale, premessa indispensabile per completare una riforma dell’Ordine adeguata alle mutate esigenze della professione giornalistica».
«La legge approvata oggi – continua la nota – prevede infatti la riduzione del numero dei componenti del Consiglio nazionale (dai 144 consiglieri attuali, cui si sommano i 12 che fanno parte del Consiglio di disciplina, a 60 componenti, compresi i 12 del Consiglio di disciplina) riequilibrandone il rapporto tra professionisti e pubblicisti (due terzi e un terzo). Si riducono quindi i costi dell’organismo, si restituisce la rappresentanza a chi svolge effettivamente l’attività giornalistica, si garantisce una presenza territoriale venendo incontro alle istanze della maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali».
«Ora – conclude la maggioranza dei presidenti regionali – auspichiamo che in tempi brevi il Governo approvi i decreti delegati sulla formazione e il nuovo sistema elettorale, anche per poter rinnovare quanto prima gli organismi dell’Ordine con le nuove regole». (Ansa – Roma, 4 ottobre 2016)