L’Associazione Stampa Umbra sosterrà domani, 8 novembre, i colleghi di Terni che hanno organizzato una manifestazione spontanea davanti alla procura per ribadire la richiesta di rivedere il d.lgs. 188/2021 sull’applicazione della normativa europea in materia di presunzione di innocenza in senso meno rigido e soprattutto rispettoso della libertà di informazione e del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. Contemporaneamente Asu darà il suo sostegno anche ai colleghi di Roma che, sempre domani, organizzeranno analoga manifestazione davanti alla procura della capitale.
L’iniziativa di domani segue quelle già svolte dal sindacato insieme all’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria nell’ambito dell’Osservatorio regionale appositamente creato per aprire un dialogo con le procure regionali su una diversa applicazione della norma che possa garantire il diritto di cronaca e quello ad essere informati. Asu condivide infatti le motivazioni dei promotori dell’iniziativa di Roma (che sono poi le stesse dei colleghi di Terni) i quali in un documento sostengono che “lo spirito della norma è stato travalicato imponendo addirittura che sia un giudice a stabilire cosa un giornalista debba sapere o meno. Come ulteriore grave corollario, poi, si sta verificando una sorta di censura di fatto nei confronti dei cronisti che ormai hanno problemi ad avere riscontri o a effettuare verifiche anche su semplici incidenti e altro. La libera informazione in Italia attende da parte dei ministeri competenti una corretta lettura attraverso nuove circolari esplicative che non mettano a repentaglio il diritto di cronaca”.
I giornalisti non accettano di essere relegati a semplici amplificatori di veline rinunciando al diritto-dovere verso la comunità di raccontare i fatti. Così come ha già fatto la Fnsi, chiediamo il ripristino di un adeguato scambio di informazioni anche su Terni che risponda all’esigenza di informare correttamente l’opinione pubblica, ferma restando la condivisione dello spirito di una norma europea la cui applicazione italiana è andata però oltre le intenzioni iniziali. Occorre, come già affermato dalla Federazione Nazionale della Stampa, che il nuovo governo e il nuovo Parlamento rivedano al più presto le modalità di applicazione della normativa comunitaria per ripristinare il normale rapporto fra procure e giornalisti al fine di garantire il diritto-dovere di cronaca che uno dei pilastri della nostra democrazia.