Si è svolto a Terni, presso la sala rossa di Palazzo Gazzoli il corso di aggiornamento professionale per giornalisti organizzato dall’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e dal Gruppo Umbro dell’Ussi sul tema: “Dai grandi club, ai settori giovanili, ai dilettanti: prospettive e sviluppo del calcio italiano al tempo della crisi”.
I tre relatori d’eccezione, coordinati dal presidente del Gruppo Umbro Ussi Giorgio Palenga, hanno entusiasmato i presenti (arrivati da tutta l’Umbria, ma anche da Rieti e Viterbo) ciascuno raccontando il proprio settore d’azione e poi interagendo con i giornalisti sul filo dei ricordi e per approfondire tematiche specifiche.
Massimo Ciaccolini, giornalista ternano e segretario della Lega Nazionale Dilettanti ha spiegato l’organizzazione della massima istituzione calcistica dilettantistica italiana, sottolineando il ruolo particolare del Settore Giovanile e Scolastico, sempre più la vera “fucina” anche per i vivai dei grandi club e il ruolo della Lega Nazionale Dilettanti all’interno del consiglio federale della FIGC. Mario Beretta, ex allenatore di diversi club in serie A ma anche protagonista di due stagioni in serie B con la Ternana, ha presentato il “Modello Cagliari”, ovvero come la nuova dirigenza del club sardo, con in testa il presidente Giulini ha voluto rifondare interamente il settore giovanile, del quale Beretta è oggi responsabile. Non solo formazione sportiva ma anche umana, attenzione alle regole e alla disciplina. Un modello che grazie ad una costante azione di monitoraggio e ai tanti centri di formazione aperti in giro per l’Italia è riuscito a fare del vivaio cagliaritano un piccolo gioiello, superando le barriere dell’isolamento geografico e della distanza con le altre regioni italiane. Infine, Federico Cherubini, folignate, ex dg del Foligno e oggi ds del Settore Giovanile della Juventus ha spiegato la nuova filosofia del club bianconero per il vivaio, sempre più attenta anche ai giocatori nazionali delle categorie inferiori. Inoltre come ds anche della sezione “prestiti” della società campione d’Italia, Cherubini ha anche puntato l’accento sulla questione delle “seconde squadre”, realtà ancora assente da noi (la questione è ancora motivo di forte divisione anche in Consiglio Federale, come ha spiegato anche Ciaccolini) ma che invece all’estero è una realtà da tempo attiva e che permette ai grandi club di tenere d’occhio da vicino i giocatori anche una volta usciti dalla “Primavera”.
Nell’ultima fase, il dibattito ha permesso di approfondire ancora le tematiche.